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Salvo Montalbano (Michele Riondino) |
Anche questa quarta puntata de "Il giovane Montalbano", intitolata "Ferito a morte", ha vinto la battaglia dell'auditel del giovedì sera, registrando 6.576.000 di telespettatori con il 25,22% di share. Questa puntata è un mix di due episodi: il primo Ferito a morte, che da il nome alla puntata tratto dall’omonimo racconto di Andrea Camilleri, contenuto nella raccolta La paura di Montalbano, mentre il secondo episodio si ispira al racconto Referendum popolare, contenuto nella raccolta Gli arancini di Montalbano. Entrambe le antologie di racconti sono edite da Mondadori, ma parliamo un pò di questa puntata. Chi si sarebbe mai aspettato che la fragile Grazia potesse, alla fine di tutto, risultare la mente del diabolico piano mediante il quale è stata architettata l'eliminazione dello zio usuraio? Devo dire che quando ho letto il romanzo Ferito a morte sono rimasto fino alla fine col dubbio che Grazia potesse nascondere qualcosa, ma il finale è davvero imprevedibile e di grande effetto, sorprendente, e la trasposizione televisiva ha trasmesso a mio avviso tutta la suspence di questo splendido lavoro di Camilleri. Eccellente l'interpretazione dell'attrice che nel momento in cui apprende dal commissario di avere ucciso il povero Dindo, un ragazzo semplicione con problemi mentali adescato da lei e dal suo complice e usato per uccidere lo zio, prende in giro tutti recitando una scena madre in cui finge grande dolore e sgomento per avere ucciso un "puvireddu". Buona anche la partecipazione degli attori siciliani, conosciuti come "Toti e Totino" (rispettivamente Salvatore Mancuso e Salvatore La Mantia), che hanno interpretato sindaco e vice-sindaco di Vigata, chiamati a fronteggiare lo scandalo del referendum popolare e che, con la loro prontezza nel prendere provvedimenti, rispecchiano perfettamente la scarsa reattvità della classe politica nel riguardo di problematiche non legate ai loro interessi personali. Molto divertente inoltre il personaggio del pm Tommaseo, sempre pronto a inventarsi dei moventi ispirati da depravazione sessuale in qualunque omicidio, cosa che fa letteralmente imbestialire Salvo Montalbano (Michele Riondino). Sempre piacevole poi la figura dell'agente Catarella (Fabrizio Pizzuto) che si vede "sparire" la porzione di "anelletti al forno" sotto le potenti mandibole del commissario...